LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Amina Narimi
|
||||
Per il bosco Così leggera Ti ho nascosto sulle spalle Finisci con il fuoco- pensavo- Incominci per il sole Colore e luce Incorniciano la notte Voci notturne Silvane Nel verso lungo spezzato insieme Nel ritrarsi di mia madre Si esprime l’infinito Nel contrarre spazio L’urna Accudisce il Vuoto Dal punto indivisibile e inesteso Si misura con l’anima l’attesa Nel muovere in avanti il suo per.dono
Tra l’anca e l’osso sacro Mi rimetti in piedi Le fontanelle ancora aperte come mani Che l’Uomo vide per la prima volta appartenergli e si capì Persona: esserci nella mia stanza. Domini come il Monte Ida la piana di Mesarà di Creta il vaso con la dedica di Athena
Coi gesti morbidi del bianco Colmi di anticipazione La chiarità dell’occhio il suo contorno Nella curva dei capelli Strugge lo sguardo e sei seduta Dalla vista alla visione Col viso avido di stelle Ti chiedevo Amore Da dove viene Tutto questo chiarore Dopo l’oscurità Me lo hai detto per i morti :
“ Rimani Dove posso raggiungerti Per lo spostamento È per questo che seguito a tornare Per i tuoi boschi “
|
|